martedì 7 febbraio 2012

Il gioco nelle età della vita

Il gioco si presenta come un mondo ai confini tra realtà e fantasia, governato da leggi ed allo stesso tempo libero da ogni forma di costrizione. Questo mondo da sempre relegato alle attività infantili è invece visitato, a volte anche inconsapevolmente, dagli uomini di qualsiasi età, provenienza, religione, ideologia. Potremmo definirlo come attività che accomuna l'umanità intera accompagnandola dalle origini ad oggi.
Il gioco occupa una posizione di primo piano sia nello sviluppo dell'umanità sia in quello dell'individuo, e le sue potenzialità quando vengono sfruttate sia in ambiti formativi che terapeutici possono ottenere risultati straordinari. Possiamo allora affermare che giocare è una cosa seria ed il bambino lo sa.
Dopo queste considerazioni possiamo chiederci esiste un modo per recuperare quelle qualità del gioco che contribuiscono allo sviluppo psicofisico della persona? Nella nostra vita ci sono momenti in cui possiamo risalire dal baratro attraverso una "terapia del gioco"? Nelle nostre relazioni quanto contano le componenti giocose?Possono ancora allenarci a scoprire le nostre risorse migliori per essere felici come facevamo da bambini?

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